Blues Pills- Lady In Gold Tour
19/10/16 - Alcatraz, Milano


Articolo a cura di Federico Barusolo
È in una classica serata di metà ottobre che l'Alcatraz di Milano accoglie, sotto al palco della sala concerti, i primi arrivati all'arcinota venue meneghina, ansiosi di vivere una serata di puro ed energico rock, tra stoner e psych. Saranno infatti Kadavar e Blues Pills, due gruppi di primissimo piano nel panorama musicale europeo, a spartirsi il palco da co-headliner, dopo l'apertura degli sloveni Stray Train.


L'occasione è quindi decisamente imperdibile per gli appassionati del genere, che possono così godersi quasi tre ore di hard rock psichedelico, in un ambiente contenuto e in grado di facilitare il contatto tra band e audience. Per quanto riguarda il trio tedesco è effettivamente un'opportunità quasi unica quella di vederli all'opera su un palcoscenico italiano, ma, senza nulla togliere agli altri, momento forse ancor più atteso della serata è quello che vedrà Elin Larsson e compagni entrare in scena con il ricco repertorio del "Lady In Gold Tour", frutto di due album che hanno determinato il grande successo dei Blues Pills negli ultimi due anni.


Sono da poco scoccate le 20.00 quando puntualmente entrano in scena gli Stray Train, giovane gruppo di Lubiana, che presentano il meglio di un album dal nome non propriamente facile da tenere a mente: "Just ‘Cause You Got The Monkey Off Your Back Doesn't Mean The Circus Has Left Town". L'audience è ancora contenuto e pacato quando il gruppo hard rock di chiara matrice blues inizia a sfoderare i primi potenti riff, ma cresce in numero ed entusiasmo con il susseguirsi dei pezzi proposti, che vedono la voce di Luka Lamut farsi strada tra due chitarre che si alternano in godibilissimi assoli, nonostante il gruppo non sembri ancora eccessivamente maturo.
Giusto il tempo di scaldare a dovere i presenti e i cinque ragazzi si defilano, lasciando il palco ad una batteria insolitamente montata nella parte centrale del downstage; sta per arrivare il momento dei Kadavar.

 

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E poco dopo il terzetto di Berlino imbraccia gli strumenti, portando subito in scena tanta grinta, tanto doom e, soprattutto, tanti capelli. Il repertorio spazia tra i tre album della band, concentrandosi particolarmente su "Berlin" e sul disco di debutto, "Kadavar". Lo stoner rock sprigionato dai riff di Christoph "Lupus" Lindemann infiamma l'Alcatraz, mentre "Tiger" Bartelt, dietro ad una grande eleganza nei movimenti, picchia come un forsennato sulle pelli. I ruvidi assoli di chitarra escono estremamente energici dalle mani di Lupus e si susseguono così pezzi come "Pale Blue Eyes", "Last Living Dinosaur" e "The Old Man". L'intensità raggiunge livelli ancora più elevati con "Into The Night", che si trasforma ben presto in un vero e proprio inno all'headbanging. Prima che i teutonici lascino il pubblico c'è spazio anche per una breve polemica, incalzata da Lindemann, contro le politiche di vendita del merch presenti al locale, che portano i prezzi di magliette e quant'altro a cifre fortemente gonfiate. Quando il barbutissimo trio esce di scena, il lavoro dei tecnici per il cambio della strumentazione lascia un po' di fiato all'eccitata folla, che, dopo lo spettacolo offerto dai Kadavar, già attende trepidante l'ultimo atto della serata.


Sono le 22.30 circa, quando finalmente si intravede la testa riccioluta di Dorian Sorriaux conversare in maniera rilassata con i tecnici. Pochi secondi dopo i Blues Pills fanno il loro ingresso di fronte ad un pubblico che li acclama a gran voce. La prima, breve, sezione della setlist porta con sé pezzi del nuovo album. Si parte con l'orecchiabile brano da cui disco e tour prendono il nome, "Lady In Gold", che, assieme alla sensuale "Little Boy Preacher", dà subito prova delle grandi capacità vocali di una incontenibile Elin Larsson, mentre la chitarra di Dorian, esattamente come accadeva nel disco, risulta ancora un po' sepolta tra le varie linee sonore. Sul palco piove anche qualche rosa, prima che la vocalist del gruppo annunci una seconda sezione di pezzi più "datati" (si fa per dire). Da questo punto, la performance dei cinque ragazzi intraprende la via di un continuo crescendo. Il contributo di Sorriaux, sulla solida base ritmica offerta da Zack Anderson e Andre Kvarnstrom, sale di livello e potenza, mentre le sue mani scorrono in maniera pulita e ordinata sul manico delle sue chitarre, conferendo al francese la sua usuale aria elegante e composta. Aria che rimane tale anche mentre esegue energici assoli ricchi di psych e la cantante danza senza tregua al centro del palco. A questo punto della serata vengono sfoggiate perle come "Ain't No Change", "Black Smoke" e "Little Sun", mentre riaffiorano pezzi nuovi come la cover di "Elements and Things" e "You Gotta Try". Da brividi sono le esecuzioni di "High Class Woman", dedicata da Elin a tutte le donne in sala, e "Devil Man", che fa anche sollevare qualche commento ironico nel momento in cui la vocalist indica il pubblico e canta "you've got money in your pocket".

 

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L'encore si apre con la Larsson che sale sul palco in solitaria e si siede alle tastiere, mentre le grida che prima la acclamavano a gran voce si trasformano in un silenzio surreale, pronto ad accogliere un'esecuzione di grande intensità di "I Felt A Change". Dopo la chiusura con "Gone So Long", i musicisti poggiano gli strumenti e abbandonano la scena, mentre sulle grandiose note di sottofondo della crimsoniana "Epitaph", Elin scende dal palco per stringere la mano al pubblico, firmare autografi e scattare selfie.


È stata una lunga serata di buona musica per chi è accorso all'Alcatraz quel mercoledì. Una serata che ha visto i Kadavar con un affiatamento ed un'energia pazzeschi e che ha consentito al pubblico italiano di riabbracciare i Blues Pills, band che ha decisamente raggiunto una completa maturità anche dal vivo, grazie soprattutto al carisma della frontwoman, tanto apparentemente timida nel modo di parlare, quanto incredibilmente energica durante tutto lo show.

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Blues Pills Setlist:

Lady In Gold
Little Boy Preacher
Bad Talkers
Won't Go Back
Black Smoke
Ain't No Change
Little Sun
Elements And Things (Tony Joe White Cover)
You Gotta Try
Bliss
Burned Out
High Class Woman
Devil Man

Encore:

I Felt A Change
Rejection
Gone So Long

 

 




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