Vi abbiamo lasciati in sospeso con il report del concerto di Eric Sardinas, l’astro nascente del Blues Rock californiano che, lo scorso cinque marzo, ha dato spettacolo in quel di Trezzo sull’Adda, all’interno del favoloso Live Club. Perché in sospeso? Perché Sardinas supporta e supporterà quella che sulla carta è la vera star del tour, Johnny Winter, sessantaseienne di Leland (USA) celebre per aver plasmato future generazioni grazie alla vena creativa e a un modo geniale di intendere il blues. Perfino Jimmy Page (Led Zeppelin) ed Eric Clapton si sono “scomodati” in suo favore giudicandolo come punto di riferimento del loro periodo. Vi basta?

"I'm a Bluesman" si è calato nella parte del rocker come succede in ogni occasione da ormai più di trent’anni, senza mostrare eccessiva eccitazione per un pubblico letteralmente in visibilio, ma reagendo da grande leader. Winter si è accomodato su una sedia posta al centro del palco, ha imbracciato la sua chitarra e ha regalato un paio d’ore di grande musica, completando un repertorio che dopo tre decadi è ancora definibile come “attuale”, una sorta di collection che ha raccolto quasi tutti i grandi classici pubblicati sin qui, da “It’s My Life Baby” a “Black Jack”, da “Turn Down” a “Good Morning Little School Girl”.

Anche se largamente preannunciata la vera sorpresa, oltre al commovente tributo a Jimi Hendrix, è stata la grande jam che ha concluso lo show, un duello incrociato tra Winter e Sardinas che ha lasciato a bocca aperta una location riempita si dal popolo di vecchia data, ma anche dai giovani adepti: la musica buona, d’altronde, non ha limiti d’età.

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