Finntroll
21/09/09 - Soundtrack, Arcene (BG)


Articolo a cura di Fabio Rigamonti

Lunedì 21 settembre nel nuovo locale Soundtrack di Arcene, in provincia di Bergamo, è iniziata la stagione dei concerti metal con un nome decisamente importante: i finlandesi Finntroll, accompagnati dai nostrani guerrieri orobici Folkstone.

Voglio subito cominciare questo reportage scusandomi col pubblico per l’assenza di materiale fotografico a corredo dell’articolo: purtroppo, al Soundtrack non è previsto il classico pit per i fotografi, ed io comincio ad avere una certa età, per cui non avevo decisamente voglia di combattere per la prima fila, facendomi strada tra guerrieri in assetto da battaglia bardati come se fossimo in Braveheart. Vi prego, quindi, di mostrare comprensione.
Questo pretesto mi consente di parlare subito del locale Soundtrack, un locale che, a livello scenografico, mantiene ancora molto della sua precedente destinazione (una disco di liscio anni ’80), conferendo all’atmosfera di un concerto metal come quello di lunedì scorso un nonsoché di surreale che, a conti fatti, risulta in un contrasto interessante.
E’ decisamente “pubblico-friendly” il Soundtrack, visto che, se si riesce ad arrivare nelle prime due file, si assiste al concerto dei propri beniamini praticamente condividendo il palco con i musicisti.
Il locale, insomma, è ancora piuttosto da rifinire, ma dimostra del buon potenziale. Soprattutto, è lodevole la scelta di avere un locale in provincia di Bergamo e destinarlo ad un uso hard rock/metal: i miei più sinceri applausi, quindi, all’iniziativa!

E veniamo ai gruppi della serata.
Un po’ a sorpresa, mi vedo arrivare sul palco i death metallers abbruzzesi No More Fear, autori di una performance violenta che ha saputo, soprattutto sui 3 pezzi finali, scaldare a dovere la platea, costringendo molta gente a vorticosi headbanging.
Purtroppo, a livello di suoni questa performance è stata pressoché un disastro: classico impasto chitarre+batteria+basso che, con un accento esagerato dei volumi alti, ha fatto sì che l’esibizione, soprattutto se vista nei pressi delle casse, risultasse quasi fastidiosa.

Destino similare è toccato, a livello di sound, agli orobici Folkstone. A nulla è servito il soundcheck improvvisato 5 minuti prima dell’inizio dello show: numerosi fischi ed ultrasuoni vari hanno minato, lunga tutta l’esibizione della band, l’ottima performance che questi ragazzi, come da loro tradizione, sanno imbastire.
Ed è stato un vero peccato, perché la band pareva in ottima forma, soprattutto il Lore (cantante) che ha introdotto “Rocce Nere” in modo particolarmente simpatico, e la cover di Branduardi “Vanità di Vanità” in modo più saporitamente polemico del solito.

Prima di passare alla descrizione dell’esibizione del main act della serata, a noi di SpazioRock è stato concesso scambiare 4 chiacchiere veloci con il cantante dei Finntroll Mathias Lillmans, a lui la parola!


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Ogni nuovo album dei Finntroll è diverso da quello precedente. Quindi, cosa ci dobbiamo aspettare dall’album che state registrando proprio in questo momento?

Trovo che hai ragione quando dici che ogni nostro album è diverso da quello precedente, e difatti anche questa volta l’album suonerà in modo differente. Ti posso anticipare che sarà molto meno oscuro di “Ur Jordens Djup”, molto più bombastico, visto che stiamo usando l’orchestra e molta melodia.

Parlando di nuovo album, sarà anche questo in svedese? Non credi che usare l’inglese potrebbe allargare il vostro bacino di ascoltatori?

Capisco perfettamente quello che intendi, ma non ci interessa affatto svenderci a quel modo. Quindi, ti confermo che anche il prossimo album sarà in svedese. Anche se, in effetti, possiamo anche capire l’esigenza del pubblico internazionale di voler cantare insieme a noi le nostre canzoni, ma non possiamo farci niente: siamo nati con lo svedese, proseguiremo con lo svedese.

Questa sera vi esibirete con gli italiani Folkstone: li conoscete per caso, loro o qualcun altro della scena folk metal italiana?

Conosco di nome i Folkstone, visto che abbiamo condiviso alcuni festival europei l’anno scorso. Però mi dispiace: non conosco la loro musica né nessun altro nome della scena folk metal italiana.

Visto che siamo in tema di scena folk metal, lo senti anche tu questo rinnovato interesse per questo genere da parte del pubblico?

Devo dire di sì, e la cosa ci fa piacere, perché ci consente di venire a suonare un po’ dappertutto, come le 3 date che abbiamo fatto in Italia adesso!

Senti: le leggende narrano che i Finntroll presero vita dai bagordi di una nottata estremamente alcolica. Vi capita mai di scrivere canzoni in stati estremamente alcolici?

Sai che non lo so? Io non scrivo nulla, dovresti chiedere a Samuli…ehi Samu, senti cosa ha chiederti questo ragazzo!

(ripeto la domanda a Samuli, il chitarrista co-fondatore dei Finntroll)

Oh sì, mi è capitato. Io scrivo canzoni in qualsiasi stato, tra cui anche quello alcolico. E quando una canzone arriva, devi saper prendere il momento!

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Torniamo ora all’esibizione dei Finntroll.
I suoni pessimi della serata mi facevano presagire il peggio, tuttavia fortunatamente così non è stato, segno che il preciso soundcheck pre-concerto ha portato i suoi buoni frutti, per cui la band finlandese si è potuta esibire godendo di suoni molto buoni…giusto un filo basse le tastiere in alcuni punti, a voler essere estremamente pignolo.
La fama dei Finntroll comunque è più che meritata, visto che hanno saputo tramutare il Soundtrack in una bolgia infernale, già scatenatissima sull’iniziale “Det Iskalla Trollbloodet”, e non vi sto certo a raccontare cosa possa essere successo sugli anthem “Nattfod” o “Trollhammaren”!
Della band mi ha colpito soprattutto l’esibizione di Mathias: il suo growl implacabile lungo tutta l’ora e mezza dello show.
Inoltre, l'avere il pubblico a contatto così diretto fa bene ad una band ed uno show di questo tipo: rende il tutto più genuinamente rustico ed autentico.

Concludendo, non mi rimane che constatare come i barbari pagani in cerca di folkloristico metallo, vagabondi erranti lungo le lande desolate della bassa bergamasca, hanno decisamente trovato pane per i loro denti lunedì scorso al Soundtrack….anche se, forse, sarebbe meglio dire birra per i loro boccali!




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