Flogging Molly - Speed of Darkness Tour
17/08/11 - Carroponte, Sesto San Giovanni


Articolo a cura di Alberto Battaglia

"Quando un irlandese condivide la sua Guinness vuol dire che sarà gran serata", le parole di Dave King prima del lancio di alcune lattine dal palco possono rendere l'idea del clima di festa che i Flogging Molly hanno saputo creare al Carroponte di Sesto S. Giovanni. Lì per ascoltarli c'erano giovani, ma non solo: anche diversi personaggi stagionati "panzetta e birra", tutti pronti a respirare un po' di quell'atmosfera propria dei paesi celtici.

 

Una nota di merito va riconosciuta al gruppo d'apertura, gli Street Dogs capitanati da Mike McColgan (primo cantante dei Dropkick Murphys), che scaldano il pubblico in modo esemplare. Con delle premesse così si parte col piede giusto per il gruppo della serata. Dopo le prime note tranquille l'euforia del pubblico esplode insieme allo scatenarsi del ritmo: la grande forza dei Flogging coinvolge le corde della gioia, investendo il pubblico di una grande carica positiva. L'organico è composto da ben sette elementi, a caratterizzare il loro suono è la presenza di violino, fisarmonica e strumenti a corda della tradizione come il banjo; il tutto ben compresso da un gruppo coeso che dal vivo non perde nulla del fascino su disco. Del resto un gruppo che è solito registrare in presa diretta non può che essere formato da musicisti degni di questo nome, anche la prestazione vocale di Dave gronda di passione, con quell'accento fiero e caratteristico che ben conosciamo. Non manca, poi, una certa dose di simpatia, lo stesso frontman si lancia in gioviali balletti tirandosi su i calzoni o lanciando frecciate sulla presunta "cattolicità" della platea. Questa serata è stata anche il banco di prova per diversi estratti dall'album appena dato alle stampe: "Speed of Darkness", come si è scritto sulle nostre pagine, suona un po' meno "irish" dei predecessori, ma nel complesso del concerto non si sono sentiti grossi sbalzi fra vecchia e nuova produzione: se "Revolution" sa un po' di Green Day dotati di fisarmonica, e "Don't shut them down" è, basilarmente, un brano pop solo aromatizzato folk, si tratta solo di dettagli. Per quel che si è sentito viene da promuovere il nuovo corso, specialmente la title-track ricorda a tutti di che pasta sono fatti i Flogging. Come previsto esposione di frenesia per il cavallo di battaglia "Drunken Lullabies" che mette in mostra le doti del motore ritmico della band di Los Angeles, e poi brividi, brividi per la accorata ballata "If I ever leave the word alive", canzone che molto vale già di suo, eseguita nell'occasione con tutta la partecipazione possibile; stesso discorso per la toccante "The Worst Day Since Yesterday", con la fisarmonica decisa protagonista.

Chi è stato almeno una volta in Irlanda sa bene quanto nei pub, nei locali, si tenga molto alla musica folk della loro tradizione: il potere delle mode, pur certo presente, è un po' meno forte che altrove. I Flogging Molly prendono un pezzo di quelle atmosfere, solitamente acustiche e intime rendendole pane per i denti di un popolo "punk" che ha soprattutto voglia di far baldoria con una birra in mano. Non sarà l'Irlanda, ma l'allegria, l'umiltà e la musica ci sono tutte.

 

Per vedere le immagini della serata cliccate sul link in alto alla pagina.




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