Lustando @ Lu Monferrato
21/06/09 - Area Concerti, Lu Monferrato


Articolo a cura di SpazioRock
Report a cura di Andrea Lami

Quest’anno Lustando (www.lustando.com) festeggia il suo diciassettesimo anno d’età, anche se a causa di una pausa di una decina d’anni, la manifestazione ha avuto luogo praticamente per “sole” sette edizioni. Si sono alternati sul palco di questa manifestazione artisti del calibro di Negrita, Timoria, Modena City Ramblers, Bluvertigo, Persiana Jones, Casino Royale, Baustelle ecc... Il numero 17 non porta sfortuna alla manifestazione, ma anzi, forte di un bill di tutto rispetto, richiama a sé una nutrita partecipazione di pubblico. Noi ci occupiamo della serata di chiusura che ha come leitmotiv il rock, come testimoniato dai gruppi rock/metal che si esibiranno per la gioia dei molti fan accorsi.

Aprono le danze i Lucky Bastardz, i quali, forti di un rock grezzo, scaldano i presenti per quanto non ce ne fosse bisogno, visto che ci saranno 30 gradi! I Lucky Bastardz sono un gruppo nato per “gioco” durante un tour dei Secret Sphere tra Paco (chitarrista dei Secret Sphere) e Geppo (responsabile merchandise dei Secret Sphere e attuale cantante), ma che con l’aggiunta di Evan L.A. (basso) e Mark (batteria) stanno facendo le cose in maniera del tutto seria, con impegno e passione. Ne sentiremo sicuramente riparlare!

Cambiamo registro musicale passando dall’hard rock all’heavy metal con l’esibizione dei Clairvoyants, gruppo nato come tributo agli Iron Maiden, ma che ha assunto dimensioni più importanti con l’incisione del disco d’esordio “Words To The Wise”. La matrice maideniana è forte, ma l’identità del gruppo viene fuori con il passare delle canzoni. Nota di merito al frontman Gabriele, capace di coinvolgere alla grande i partecipanti.

E’ la volta dei Regardless Of Me, un progetto nato da due appena anni. Le atmosfere create dal chitarrista Emiliano Sicilia, incastrate ai tempi prog metal della sezione ritmica (Cassano/Torresani), uniti alla voce gothic di Pamela Manzo, non bastano a dare un’identità e a prendere le distanze da una scena gothic ormai colma di gruppi. Da riascoltare.

Adesso si fa sul serio. Salgono sul palco i Bad Bones, trio hard rock cuneese forte di un ottimo disco d’esordio (già ristampato con l’aggiunta di due bonus tracks, una delle quali cantata insieme all’icona Pino Scotto) e forte altresì di un seguito di tutto rispetto. Steve (basso/voce) e Lee (batteria) e Meku (chitarra/voce) partono in quarta e non mollano mai il colpo. Coinvolgono tutti i presenti in cori e poghi (specialmente in occasione della cover dei Motorhead “Ace Of Spaces”). Se passano dalle vostre parti, non esitate, andate ad ascoltarli. Divertimento assicurato.

E’ la volta di un gruppo storico del metal italiano, stiamo parlando della Strana Officina e non serve che io stia qui a spiegare chi sono e cosa suonano, visto che lo sappiamo tutti. Le vibrazioni che riescono a trasmettere sono del tutto particolari, data anche la storia del gruppo stesso, capace di rinascere dopo una tragedia così profonda. Grandi!

Chiudono il festival gli svedesi Hardcore Superstar, con la loro unica data italiana di promozione al nuovo album appena uscito sul mercato internazionale. Le canzoni suonate sono per lo più estratte dagli ultimi capitoli del gruppo “glam/street” svedese e hanno la capacità di far ballare e scatenare tutti i presenti, non è certo un caso che l’album più saccheggiato sia proprio il neonato “Beg for it”. Le influenze thrash evidenziate in sede di recensione e confermate nell’intervista con Jocke, non devono spaventare i fan, gli Hardcore Superstar sono sempre gli Hardcore Superstar, un gruppo di quattro musicisti pronti a far casino alla prima occasione. Il nuovo chitarrista conferma quanto di buono aveva saputo fare con il suo gruppo precedente (Crazy Lixx), creando un amalgama perfetta con i tre superstiti. Maguns (batteria) e Jocke (voce) sono delle furie, tanto da risultare difficile far loro anche una bella fotografia. Gli Hardcore Superstar sono i nuovi Motley Crue!


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