Corde Oblique: The Stones Of Naples Tour
27/06/09 - Le Scimmie, Milano


Articolo a cura di Fabio Rigamonti

Report a cura di

Fabio Rigamonti e Gaetano Loffredo

Fotografie a cura di Donatella Lomma



Riccardo “Corde Oblique” Prencipe live a Milano, un’occasione ghiotta ed unica per noi gente del Nord Italia di poter mirare dal vivo uno degli artisti più capaci che il folk nostrano abbia mai posseduto.
Alle Scimmie poi, un locale storico di Milano, la cantina presso qualunque band “che conti” che provenga da quella città è necessariamente passato, Bluvertigo e folletto Morgan in primis.

Le premesse erano ottime, ma si è dovuto far fronte a…diciamo uno scontro di “istituzionalità”. Il locale, difatti, era poco più che una cantina, congelata nelle dotazioni (sia tecniche che logistiche) ai primi anni ’80, ed il pubblico che abitualmente lo frequenta è l’emblema di quella borghesia “Milano da bere” tipica dei locali navigliesi colti ed elitari. Allo stesso tempo, la musica di Corde Oblique necessita di condizioni d’ascolto particolari, cosa che questa istituzione di Milano, per proprie caratteristiche congenite, non è stata, purtroppo, in grado di fornire.


corde_oblique_1
 

Ad ogni modo, dopo l’esecuzione di un gruppo spalla, gli Effetto Negativo e la loro interminabile esecuzione di jazz-funk-bossa nova-prog rock (abbastanza indigesto da proporre prima del neofolk del nostro Riccardo – ma che ha fatto le gioie della “Milano da bere” presente in sala),  uno sconsolato Riccardo sale sul palco, alla bell’è meglio cercano di trovare posto nel minuscolo spazio a disposizione i membri restanti della band; Riccardo, quindi, estrae un paio di candele nel tentativo di creare un minimo di atmosfera, e poi il massimo dell’anacronismo: prende il cellulare, lo spegne e lo getta dietro ad una cassa spia con l’aria da “Va beh, sarà pur uno sporco lavoro, ma lo farò bene!”

…ed eccome se è stato fatto bene! Sull’intro, la gente non smetteva di parlare (no, niente chiacchiericcio da concerto: vero e proprio fracasso da Irish pub…d’altronde, non erano poi molti i presenti per Riccardo – questo nonostante il locale gremito), ma poi è partita “Venti di sale”, e neanche il più Navigliese dei milanesi presenti ha potuto fare a meno di rimanere estasiato di fronte all’energia della voce di Claudia Sorvillo (cantante prescelta per accompagnare il tour di “Stones Of Naples), oppure alla spiritata esecuzione di Riccardo.
Era facile, in effetti, immaginare che Riccardo Prencipe potesse essere un musicista piuttosto tecnico, concentrato completamente sulla sua chitarra classica: nulla di più sbagliato! La passionalità che muove mastro Riccardo durante un suo live lo costringe spesso ad alzarsi, a mimare i testi con emozionato coinvolgimento, a muovere il corpo che, di fronte all’energia di cui è pregna la sua musica, proprio non ce la fa a rimanere stoico ed impassibile.
Tutto questo, ovviamente, senza tralasciare l’aspetto tecnico di una pulizia nell’esecuzione davvero invidiabile, tanto che qualcuno (no, non farò nomi), seduto accanto a me, ha scomodato persino il nome di Ritchie Blackmore…

corde_oblique_2Altre sorprese graditissime della serata sono state anche la già citata Claudia Sorvillo e l’eterno compagno d’armi di Riccardo, il violinista Edo Notarloberti.
La prima è la new-entry della bottega di artigiani “Corde Oblique” e, in versione live, conferma pienamente l’impressione che si ha nell’ascoltare la sua voce su cd: una forte sensazione di versatilità, di giovanile freschezza e vitalità, nonché un’energia ed una passionalità nell’interpretazione magari un poco da raffinare, ma che già adesso sa coinvolgere.
Per quanto riguarda Edo, invece, l’esecuzione del suo assolo è stato un momento in cui, se ci si voltava a vedere il pubblico in sala, non si poteva far altro che scorgere un’unica espressione sui volti dei presenti: lo sgomento. Lo sgomento di trovarsi inaspettatamente di fronte ad un talento così cristallino, di emozioni così intense.

La scaletta dell’evento ha spaziato molto bene tra tutti e 3 gli episodi discografici targati Corde Oblique, ogni singolo episodio meriterebbe di essere citato perché ogni singolo episodio è stato straordinario, a modo suo.
La musica di Corde Oblique in versione live magari perde un poco in ricchezza dell’arrangiamento ed in teatralità, ma assume una connotazione ancora più folkloristica e genuina, una carica dirompente che ha fatto accorrere il pubblico degli indifferenti, al termine del concerto, al banchetto del merchandise per l’acquisto dei cd (cosa di cui siamo contenti e soddisfatti noi che Riccardo già lo conoscevamo).

Voglio concludere, prima di passare la parola al nostro direttore Gaetano Loffredo, con delle considerazioni mie personali su questo evento: ritengo, nonostante tutto, di non aver visto una vera esibizione di un concerto di Corde Oblique, ma una mera demo.
Troppo sbagliato il locale (l’acustica comunque è stata non disastrosa, ma certamente insufficiente – forse non ve lo avevo ancora detto), troppo sbagliato il pubblico ed anche le circostanze in cui si è tenuto l’evento.
Tuttavia, già così è stata un’esperienza da ricordare.
Mi chiedo, non senza una certa, meravigliata, “preoccupazione”, come possano rendere questi ragazzi al pieno delle loro potenzialità, con strumentazioni e supporto logistico adeguati.
Comunque ho trovato una piacevole conferma, ovvero che Corde Oblique è davvero la folgorante manifestazione di uno tra gli spiriti maggiormente autoriali che disponiamo attualmente in Italia.
Una vergogna che all’estero se ne siano già accorti (o se ne stiano accorgendo in questi istanti), mentre noi in Italia ancora no.

Fabio “Kaonashi” Rigamonti


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Vado ad integrare il già di per se perfetto report di Fabio spendendo due parole in più sulla cultura italiana in fatto di musica. Riccardo Prencipe è, a scanso di equivoci, uno dei massimi esponenti contemporanei a livello europeo, e mi sono permesso di definirlo “l’ultimo poeta maledetto” nella recensione dell’album “The Stones Of Naples” che presto avrete modo di leggere sulle nostre pagine. Pertanto, non finirò mai di ringraziare l’organizzatore della serata e il locale “Le Scimmie” per aver ospitato il Maestro e permesso anche alla gente del nord Italia di godere dal vivo quella musica fino ad oggi consumata nei dischi di Corde Oblique e di Lupercalia.
Peccato che la nostra gente non sia pronta per elevare il proprio “concetto di ascolto” dalla marmaglia sonora che regolarmente inquina radio, televisori, pc, iPod, lettori mp3, hi-fi e car stereo.
Peccato che la nostra gente non riesca ancora a capire quanta strada intercorre tra un brano Rock e un brano Neo-Folk: quando quest’ultimo necessita l’assoluto silenzio per ricreare l’atmosfera adatta c’è il benpensante di turno (il 95% dei presenti l’altra sera) che chiacchiera e sbraita nemmeno fossimo al cospetto dell’ennesima cover di Welcome To The Jungle. E almeno su quella la nostra gente canta, evitando di scomodare riflessioni borghesi quali manicure, pedicure e tecniche curative.

Passiamo all’argomento che conta. La compagnia del menestrello Riccardo Prencipe ha fatto un figurone in condizioni logistiche disperate. Rimane la sensazione che si sia trattato, e non per cause imputabili alla band, di un allenamento, di un esercizio, di una prova per preparare i concerti successivi a quello di Milano e a quelli italiani, perché Riccardo troverà la visibilità che merita oltre confine. Ma qualcuno pronto a supportarlo, come avrete capito, c’è anche qui da noi. Musica Maestro.


Gaetano Loffredo


SETLIST:

Intro-old
Venti di sale
Cantastorie
Piazza armerina
My promise
Casahirta
Solo di violino di Edo Notarloberti
Flying
Normandia
Flower-bud
Barrio gotico
Kayowas

ENCORE:
La Gente Che Resta
 




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