Elisa - Ivy Tour 2011
06/04/11 - Teatro Sociale, Como


Articolo a cura di Gaetano Loffredo

Teatro Sociale di Como esaurito in ogni ordine di posto per la prima delle due serate che hanno visto protagonista la fairy girl Elisa, scoperta appena sedicenne da Caterina Caselli. Elisa vive oggi il suo momento magico, raccogliendo tutto ciò che ha seminato in diciassette anni di onorata carriera e regalando un concerto talmente intimo, espressivo e professionale da far impallidire seduta stante tutto ciò che i talent show ci propinano a ritmi costanti e a modelli scostanti.
I prezzi non poi così popolari dei biglietti (69 euro platea, 46 galleria parapetto e 34,50 galleria ranghi) sono in parte giustificati dalla prova impeccabile della trentatreenne friulana, e in parte da una produzione che oserei definire sontuosa per quanto minimalista, al contrario, volesse apparire: luci allo stato dell’arte, suoni che rasentano la perfezione di una sala anecoica e cast nutritissimo.


La setlist è incentrata sul più recente lavoro discografico, "Ivy" (edera), e in particolar modo si rifà a brani che andranno a celebrare l’elemento dell’acqua. Elisa non si limiterà ad ipnotizzare il teatro con una voce a dir poco soave, ma aggiungerà colori tenui e suggestive immagini di natura incontaminata per ricostruire un’atmosfera rarefatta, incantata, guidando il pubblico ad una sorta di trance collettiva fino alla simbiosi perfetta. Fiaba e magia sono le costanti di un concerto che pescherà nel repertorio classico ma anche cover di lusso, incredibile l’interpretazione vocale di “Almeno Tu Nell’Universo”, inattese e assai gradite “Cuore Amore” degli Ustmamò e soprattutto “1979” degli Smashing Punkins. Poi è tutto un saliscendi avveniristico, tra la prosa mistica di “Lullaby” e la poesia di “Heaven Out Of Hell”, l’incanto di “Asile’s World” e il disincanto di “Ponte Little Eye”, l’acclamata “Ti Vorrei Sollevare” e la chiosa di “Gli Ostacoli Del Cuore”, susseguita dal giusto tributo di una standing ovation interminabile.


La ninfea bianca regala un concerto dalle mille e una notte, uno show che per scelta estetica e produzione artistica è quanto di più inattaccabile mi sia mai capitato di vedere e di sentire negli ultimi quindici anni. Se Elisa è riuscita a rapire occhi e orecchie di un giornalista super partes, presente per offrire esclusivamente un servizio pubblico, non oso immaginare cosa possa aver scatenato nello spirito dei numerosi fan accorsi per glorificarla: le inumane doti canore le consentono di godere meritatamente il successo interplanetario. E così sia.




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