Enforcer (Olof Wikstrand)
Olof Wikstrand, voce e mente degli svedesi Enforcer, è uno che non ha peli sulla lingua, un purista dell'heavy metal con idee ben chiare su come debba essere la vera musica. Raggiunto dai nostri microfoni, ha risposto alle nostre domande con il suo stile inimitabile e tagliente.
Articolo a cura di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 17/04/15

Ciao Olof, bentornato sulle pagine di SpazioRock. Vi avevamo lasciato nel 2013 dopo l'uscita del vostro album "Death By Fire". Cosa è accaduto in questi ultimi due anni?

 

Grazie, amico. Gli ultimi due anni sono stati estremamente pieni di impegni per la band. Abbiamo fatto molti tour, direi che ci siamo tenuti impegnati quanto più possibile. In una certa ottica, devo dire che è stato un periodo estremamente fortunato per la band.

 

Il 2015 segna il decimo anniversario per la band. Oltre al nuovo album avete in programma qualche sorpresa per festeggiare degnamente questo traguardo?

 

Al momento abbiamo alcune idee ancora in fase embrionale per quanto riguarda l'organizzare qualcosa di speciale come celebrazione per i primi dieci anni di carriera. Non abbiamo ancora deciso cosa di preciso. Faremo qualche annuncio prossimamente su questo argomento.

 

Guardandoti indietro, cosa ne pensi del percorso che hanno compiuto gli Enforcer in questi dieci anni?

 

È stato un lungo viaggio, ma in generale direi che siamo veramente orgogliosi di essere stati in grado di dare alle stampe quattro album. Non tutte le band ci riescono.

 

Quando i fan e i giornalisti vi collocano all'interno della New Wave Of Traditional Heavy Metal insieme ad altre band, come White Wizzard o Skull Fist, per esempio, apprezzate questa categorizzazione o vi considerate ghettizzati perché visti come una semplice filiazione e ripresa dei classici, magari anche non alla loro altezza?

 

L'unica cosa che crediamo di avere in comune con le band che hai menzionato è il fatto che tutti quanti suoniamo la chitarra, il basso e la batteria. Le somiglianze finiscono qui. Sono sempre stato estremamente contrario al raggruppare le band insieme, categorizzandole ed etichettandole. È un qualcosa che nuoce alle band brave e che quelle non brave sfruttano a loro vantaggio. 

 

Quanto peso hanno i gruppi classici della NWOBHM o comunque del metal classico quando vi mettete a scrivere una nuova canzone?

 

All'inizio della nostra carriera ne avevano molto, ma oggigiorno non più così tanto. Abbiamo il nostro stile e il nostro modo di fare le cose e vogliamo sempre prendere la nostra ispirazione e vedere fino a dove ci porta, senza copiare le vecchie band. Se avessimo sentito il bisogno di voler solamente copiare le vecchie band invece di fare qualcosa di nuovo, di portare le cose ad un nuovo livello, sarebbe stato assolutamente inutile continuare a scrivere nuove canzoni ed album.

 

 

Già in "Death By Fire" ma soprattutto in "From Beyond" si nota una certa evoluzione, sia nei testi che nell'atmosfera delle singole canzoni. Come descriveresti il suono del nuovo album?

 

È quanto di meglio gli Enforcer abbiano fatto finora. Avevamo molta sicurezza con "Death By Fire" e con "From Beyond" abbiamo voluto prendere questo suono e spingerlo verso nuove direzioni. Rendere le canzoni pesanti ancora più pesanti, quelle veloci ancora più veloci, incorporando nuovi elementi e variazioni per creare l'album definitivo.

 

Quali sono i passaggi che portano alla creazione di una nuova canzone? Su cosa lavorate prima, sui testi o sulla musica?

 

Ogni volta è differente. Direi che di solito partiamo dal titolo di una canzone e da uno o due riff. 

 

"From Beyond" è il vostro primo album che superi (seppur di poco) i 40 minuti di lunghezza (durata perfetta dei dischi di metal classico e per essere inciso su un LP, come sei solito dire). I pochi minuti "extra" vi permettono ancora di proseguire con la vostra politica di compattezza di fruizione e di stampa di LP oppure avete cambiato direzione?

 

Perlopiù io stesso ascolto LP, e vorrei quindi poter fare la stessa cosa anche con i nostri album. Vengono concepiti come un'unica entità da poter godere dal primo all'ultimo secondo e l'idea è di creare qualcosa che rimanga interessate per tutta la durata e che quando è finito l'ascoltatore ne voglia ancora, di cui non si stanchi.

 

Mi piace considerare "Hungry They Will Come" come la "Transylvania" degli Enforcer. Quanto avevate in mente gli Iron Maiden al momento della scrittura?

 

Proprio per nulla.

 

enforceritw01La copertina del nuovo album è estremamente ispirata e riprende perfettamente l'atmosfera del disco. È tutta farina di Squid Hrüshka? Come siete entrati in contatto con questo artista?

 

Il disegno è tutta farina di Squid, anche se l'idea di base viene da noi. La composizione e il lavoro artistico aggiuntivo è stato fatto da Obsessed by Cruelty. Entrambi avevano già realizzato altre opere per noi in passato, così è stato estremamente semplice lavorare con loro. 

 

Cosa ne pensi del fatto che la New Wave Of Traditional Heavy Metal abbia trovato terreno più fertile in Svezia e Canada principalmente piuttosto che in Inghilterra (che presenta comunque un buon numero di band), che invece spadroneggiava negli anni '80?

 

Per me questa categorizzazione non esiste. Non so cosa dirti del Canada, hanno una sola band che valga la pena menzionare, i Cauldron. La Svezia è sempre stata un ottimo posto per tutti i tipi di musica ed abbiamo anche la NWOTHM adesso. Sembra che in Inghilterra molte persone interessate alla musica "estrema" prediligano quei generi moderni di cui scrivono Kerrang e le altre riviste per gente che si dà le arie. È solo merda!

 

Considerando le vostre influenze provenienti da band dell'Europa dell'Est, dove il cantato è quasi sempre nella loro lingua madre, non avete mai pensato di scrivere qualche brano in svedese?

 

Direi proprio di no. Molte di quelle band che cantano nelle loro rispettive lingue madri lo fanno perché il loro mercato principale è la loro stessa nazione, e non funzionerebbe mai per una band come la nostra.

 

Cosa ritenete che fosse speciale o differente per le band heavy metal negli anni '80 rispetto a quelle di anni più recenti?

 

Molte cose, ma in generale il metal in quegli anni era contro la società, le idee convenzionali ed il modo di pensare. Adesso è un qualcosa che è molto più adattato alla società. Mettiamola in questi termini: allora era selvaggio, adesso è addomesticato, ed io preferisco che la mia musica sia tagliente.

 

Siete fan di musica vecchio stile. Vi è comunque qualcosa di recente che abbia attirato la vostra attenzione?

 

Giusto un paio di band, ma nulla di più. I Nifelheim sono un ottimo esempio di band che trae ispirazione dal vero heavy metal ma che allo stesso tempo riesce a proporre un qualcosa di personale, spingendosi verso nuovi livelli grazie ad una fantastica scrittura ed esecuzione dei brani. È così che dovrebbe essere sempre.

 

Avete in programma un tour a supporto del nuovo album? Il vostro sito è ancora vuoto e sulla pagina dedicata a voi del sito della Nuclear Blast per ora vi è solo una data per il Tuska Open Air Metal festival di Helsinki.

 

Abbiamo in programma per il prossimo autunno un tour europeo estremamente lungo. Questa estate parteciperemo ad un paio di festival, tra cui Tuska, Bang Your Head, Tons of Rock, Muskelrock e Fortarock. Speriamo di riuscire ad aggiungere quanto prima possibile qualche altro festival.

 

Negli ultimi due anni avete suonato diverse volte in Italia. Cosa ne pensate dei metal fan italiani e dei locali a disposizione per le band?

 

I fan italiani dell'heavy metal hanno una grande passione per la musica e di sicuro torneremo sempre in Italia per suonare di fronte a tutti voi!




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool