Epica (Mark Jansen)
Abbiamo incontrato Mark Jansen prima dello show degli Epica al Live Club di Trezzo sull'Adda e ci ha raccontato le sue sensazioni sul tour, sull'accoglienza riservata al nuovo album e su molto altro.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 23/01/17

Ciao Mark, bentornato in Italia! Come stai? Sei pronto a salire sul palco?

 

Grazie! Sì, assolutamente, anche perché ora l'Italia è la mia nuova casa, quindi sono contento di essere qui. Non vedo l'ora di salire sul palco, il nostro nuovo album è uscito da poco e suoneremo le canzoni nuove per la prima volta qui, quindi vediamo quale sarà la reazione del pubblico!

 

Il vostro nuovo album "The Holographic Principle" è uscito a Settembre. Dopo quattro mesi siete soddisfatti della reazione di fan e critica?

 

Sì, siamo molto soddisfatti. Un sacco di gente ama il nuovo album, non avrei mai immaginato di ricevere così tanti giudizi positivi. C'è sempre qualcuno che dice che dovremmo tornare a fare dischi come i primi, ma da quelli sono passati molti anni e ora siamo quelli che siamo. Ma stiamo ancora continuando a crescere, non so quanto a lungo lo faremo prima di raggiungere la vetta. Non so ancora quanto manca, ma finchè non ci arriveremo continueremo a lavorare sodo e a crescere.

 

Prima di arrivare in Europa avete suonato negli Stati Uniti. Com'è andato il tour? Tra le nuove canzoni quali sono le tue preferite da suonare sul palco?

 

C'è una differenza tra le mie canzoni preferite in generale sull'album e tra quelle che preferisco suonare dal vivo. In generale direi che mi piacciono tutte molto, è per quello che sono finite nell'album. Dal vivo invece le mie preferite sono "Beyond The Matrix", perché il pubblico impazzisce sempre quando la suoniamo, "Divide And Conquer", soprattutto per la parte centrale più cattiva e "Universal Death Squad" perché dal punto di vista chitarristico non è semplice e suonarla è sempre una sfida. Negli Stati Uniti eravamo in tour con i Fleshgod Apocalypse, la band italiana. Sono persone fantastiche e voglio salutarli, se mai leggeranno questa intervista! Davvero delle persone amichevoli, quando è finito il tour eravamo un po' tristi perché ci trovavamo benissimo insieme. Tra l'altro ora sono in tour nei Paesi Bassi, ieri hanno suonato ad Eindhoven e due giorni fa a Nijmegen. Noi siamo in Italia e loro nei Paesi Bassi! [ride]

 

Durante questo tour state suonando moltissime canzoni del nuovo album. Mentre ci stavate lavorando pensavate all'impatto live dei singoli brani?

 

Sì, assolutamente. Nel passato non ci pensavamo molto, ma ora scriviamo tutte le canzoni pensando a come saranno successivamente dal vivo. Se scriviamo una parte e suonandola ci accorgiamo che sul palco non funzionerebbe allora cerchiamo di cambiarla e di trovare un'altra soluzione migliore. In questo modo possiamo suonare dal vivo tutte le canzoni del disco e farle funzionare bene. Nel passato c'erano alcune canzoni fantastiche da suonare dal vivo e altre meno adatte, mentre ora possiamo suonarle praticamente tutte.

 

 

markjansenintervista
 

 

 

I vostri testi parlano di molti temi come scienza, spiritualità, attualità e in alcuni casi anche politica. Secondo te quanto è importante, sia per una band che per i suoi fan, parlare di argomenti così impegnativi nelle canzoni?

 

Mi piace parlare di cose interessanti, cose che mi affascinano. Quando trovo un argomento che mi interessa e che non tutti conoscono allora scrivo molto a proposito. Mi piace vedere se ci sono altre persone a cui interessa l'argomento e se vogliono saperne di più. Non voglio costringere nessuno a vederla al mio stesso modo, anzi mi piace molto che le persone si informino su questi argomenti di cui parlo e che sviluppino una loro idea. A proposito di "The Holographic Principle", alcuni fan mi hanno scritto per discutere degli argomenti dell'album e in questo modo, parlando insieme, si arriva a qualcosa di nuovo, qualcosa a cui non avevo pensato all'inizio. Questa è una cosa che adoro, il fatto che insieme si possano fare passi avanti e scoprire cose nuove.

 

Qui in Europa siete in tour con i Powerwolf, un'altra band esperta come voi. Come è nata l'idea di andare in tour insieme?

 

Abbiamo deciso di fare un tour insieme per aiutarci a vicenda. Ad esempio in Germania i Powerwolf sono molto popolari e grazie a questo fatto abbiamo potuto suonare in posti più grandi in cui non avremmo mai suonato da soli. Viceversa in altri posti (come in Francia) noi siamo più famosi e possiamo permettere a loro di suonare davanti a molta gente. Quindi fare un tour insieme è un vantaggio per entrambi. Loro sono una grande band e quando suonano prima di noi sappiamo che poi dovremo dare davvero il massimo, anche se comunque ci proviamo sempre. Si può sempre dare qualcosa in più sul palco e lo sanno anche loro, quindi si crea un po' di sana competizione oltre alla bella atmosfera che c'è tra noi e loro. Ovviamente se loro hanno fatto un grande show anche noi poi vogliamo farne uno all'altezza. [ride]

 

Oltre che dai Powerwolf siete accompagnati anche dai Beyond The Black. Che difficoltà avete trovato quando eravate anche voi come loro una giovane band con un grande potenziale ma non molto famosa?

 

Quando non eravamo ancora famosi l'unica cosa che potevamo fare era dare il 100% sul palco. All'inizio non c'è molta gente che viene ai concerti per te, vengono quasi tutti per altre band. Ma se riesci a dare tutto sul palco la gente lo nota e puoi iniziare a piacere a qualcuno che poi più avanti verrà a vedere te. In questo modo si fanno molti progressi ed è esattamente quello che stanno facendo ora i Beyond The Black. Prima degli show non li conosce quasi nessuno, ma mi sono accorto che stanno facendo una buona impressione a molta gente e questa è una buona cosa per loro.

 

 

epicaintervista2017

 

 

Secondo la mia opinione una delle vostre migliori canzoni è "Design Your Universe", il cui testo dice che ognuno dovrebbe essere il creatore e il padrone del proprio mondo. Credi che in tutti questi anni abbiate creato il vostro universo come band?

 

Prima di rispondere alla tua domanda devo darti una brutta notizia: "Design Your Universe" era in setlist, ma alla fine abbiamo deciso di sostituirla, quindi purtroppo non potrai sentirla stasera. [ride] Comunque sì, sono assolutamente convinto che abbiamo creato il nostro universo. Credo davvero che se vivi con il pilota automatico non sei in controllo della tua vita, ma sei controllato da altre cose. Ma se decidi davvero coscientemente cosa vuoi e cosa fare allora creerai il tuo universo. Molte persone pensano troppo e i loro pensieri alla fine li controllano. Credo che per creare il proprio universo a volte ci si debba staccare da questi pensieri e concentrarsi sul presente invece di pensare continuamente al passato o al futuro. Quello che importa di più è il presente.

 

Durante le registrazioni di "The Holographic Principle" avete potuto utilizzare per la prima volta un'orchestra intera e il risultato è grandioso in termini di qualità dei suoni. Avete mai pensato di utilizzare un'orchestra più spesso per gli show dal vivo come avete fatto in "Retrospect" o "The Classical Conspiracy"?

 

Sì, ci pensiamo spesso, ma la band ha bisogno di crescere ancora per poter fare una cosa del genere. Anche i Nightwish ad esempio, nonostante siano una grande band anche a livello di diffusione, non riescono a fare una cosa del genere, non suonano praticamente mai con l'orchestra. Per fare una cosa di questo tipo bisogna crescere molto, è molto costoso. Ci sono più di 250 persone coinvolte e vanno tutte pagate. Per noi sarebbe un sogno fare molti show con un'orchestra e stiamo creando il nostro universo, quindi magari in futuro ci riusciremo. Lavoreremo duro anche per questo.

 

C'è qualche differenza nel metodo di scrittura dei brani quando componi musica per gli Epica e per i Mayan?

 

Beh, per me è tutto molto semplice: quando compongo qualcosa e sento che è per gli Epica, scrivo per gli Epica, altrimenti scrivo per i Mayan. E successivamente lavorandoci sopra mi sposto sempre di più verso una delle due direzioni. Non capita quasi mai che una canzone iniziata per una band sia diventata alla fine un pezzo dell'altra. C'è stata qualche eccezione, ad esempio "Internal Warfare" da "Requiem For Indifferent" all'inizio era una canzone dei Mayan o "Drown The Demon", che doveva essere una canzone degli Epica ma poi l'ho scritta per i Mayan. Capita a volte, ma non spesso.

 

Questa era l'ultima domanda. Grazie mille per il tuo tempo! Ora se vuoi puoi lasciare un messaggio ai fan italiani che ci leggono.

 

Prima di tutto vorrei ringraziare i fan italiani per tutti questi anni di supporto. Fin dall'inizio abbiamo avuto una grande e leale fanbase qui. L'abbiamo notato anche oggi durante il meet & greet, siete davvero legati a noi e alla nostra musica e vi ringraziamo un sacco per questo. Speriamo di poter tornare presto per altre date, per questo tour ne abbiamo solo una ma non è abbastanza!




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