Cradle Of Filth (Dani Filth)
Lezioni di letteratura vittoriana e black metal con il frontman dei Cradle Of Filth, che pubblicano in questi giorni il loro "Cryptoriana - The Seductivness Of Decay".
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 21/09/17

Ciao Dani, è un grande piacere conoscerti e vederti ancora una volta su SpazioRock.it. Come sta andando questa giornata milanese?

 

Grazie mille! Sta andando benissimo, una giornata impegnativa, ma sono contento.

 

Il vostro più recente lavoro "Hammer Of The Witches" ci ha mostrato una band in gran forma. "Cryptoriana" seguirà questa linea in quanto a sound e temi?

 

"Hammer Of The Witches" è stato senza dubbio un'ottima base da cui siamo partiti per la creazione di questo disco. Infatti due brani delle sessioni di "Hammer Of The Witches" sono finiti su questo disco, e sono "Achingly Beautiful" e "The Seductiveness Of Decay". Le due canzoni erano parte, originariamente, del materiale per "Hammer Of The Witches". Abbiamo scritto un'incredibile quantità di canzoni durante quelle sessioni, e semplicemente alcune non erano ancora abbastanza sviluppate. Non è che per questo disco fossimo privi di idee, è solo che quando ci siamo trovati a Brno, in Repubblica Ceca, per mettere insieme tutte le idee che avevamo disposizione, sono saltate fuori anche queste due. Martin, il nostro batterista, ha lavorato su "Achingly Beautiful" e Dan, il nostro bassista, si è occupato dell'altra. Le hanno modificate, hanno aggiunto diverse parti nuove. In generale ci sono delle differenze, come la reintroduzione del coro, linee vocali pensate diversamente. Dal punto di vista strumentale penso che sia molto diversificato, le canzoni sono più lunghe, il primo brano lo considererei un'intro al disco, ci sono molti assoli, i brani si aggirano intorno agli 8 minuti penso. Abbiamo anche collaborato con Liv Kristine per "Nymphetamine". Abbiamo preso questa decisione quando le registrazioni erano già in corso, il brano non suonava come avremmo voluto e lei era nella lista di cantanti con cui avremmo voluto lavorare. Ci ha mandato delle demo davvero valide, tanto che abbiamo deciso di allungare il ritornello del brano per darle più spazio.

 

In generale abbiamo trovato in questo disco dei riferimenti al vostro passato.

 

Sì, sono d'accordo. Alcuni giornalisti hanno detto di sentirci qualcosa di "Cruelty And The Beast". Penso che questo disco sia il risultato della nuova line up, be', ormai non più così nuova, forse è più per il fatto che ora sia una formazione stabile. Anche il fatto che siamo andati in Repubblica Ceca tutti insieme per mettere giù tutte le nostre idee è stato un avvenimento molto importante nel processo compositivo. Ognuno di noi presentava due o tre brani e io scrivevo i testi cercando di convogliarli verso un'unica direzione. In quel periodo stavo leggendo molte storie vittoriane riguardanti il sovrannaturale, Conan Doyle... insomma un sacco di horror e gothic vittoriano... "Penny Dreadful". Quando mi sono trovato a dover scegliere i contenuti dei testi ho pensato che questo tema fosse un'ottima base, utilizzare l'horror vittoriano come un fulcro intorno al quale costruire le canzoni. Per questo tutti i brani sono ambientati in quell'era.

 

Su questo disco compare anche una cover degli Annihilator "Alice In Hell". Perchè questa canzone? Qual è la relazione tra voi e la band?

 

Sono stato un fan... anzi, tutti sono stati fan della band per molto tempo ed era da molto tempo che volevamo fare questa cover, ma non l'abbiamo mai fatto. Eravamo in Germania in tour per "Hammer Of The Witches", era il giorno dopo Halloween, siamo usciti dal tourbus e ne abbiamo visto un altro vicino da cui è uscito Jeff Waters. Ci siamo fatti delle foto insieme e cose così. Poi l'abbiamo incontrato ancora sulla 70000 Tons Of Metal Cruise. Abbiamo fatto due chiacchiere e gli abbiamo chiesto se potessimo fare una cover di quel brano, e lui era entusiasta. Il brano sta anche molto bene con il resto dell'album, l'album è molto melodico, ci sono delle parti molto inquietanti, c'è molta atmosfera, è molto incentrato sulle chitarre. Il brano è comunque assolutamente fedele all'originale.

 

I tuoi testi sono molto spesso - praticamente sempre - ispirati dall'horror e dal gothic. Che rapporto hai con la letteratura inglese?

 

In generale, ho sempre amato la letteratura e ho sempre avuto il sogno di scrivere un libro. Ho scritto qualche cosa di poesia, ma diciamo che non sarà pubblicato a breve, ecco, a essere sincero non penso che sia di interesse per qualcuno (ride NdR). La mia più grande ambizione è scrivere un libro e basare su quel libro un disco, in modo che la gente, sentendo le parole del testo, riesca a ricollegarle alle parti del libro, così che abbia un conoscenza più approfondita di ciò di cui parlo. Ma non ho un'idea realistica riguardo a quando potrò realizzare il tutto, forse per il prossimo album, ma ogni volta ci ritroviamo ad avere moltissime idee tra cui scegliere, molto spesso mi rubo le idee da solo (ride NdR). Ho sempre preferito scrivere testi che fossero profondi, se sei in una band, tutto deve essere importante per te, anche un artwork. È tutto collegato. Abbiamo lavorato con grafici, illustratori, registi e artisti in generale davvero talentuosi.

 

cradleoffilthintervista2017interno

 

Hai appena nominato gli artwork. Quello di "Cryptoriana" è una citazione della "Venere" di Botticelli. Come vi siete approcciati alla rivisitazione di un'opera d'arte così famosa e importante?

 

Nell'età vittoriana c'era questa fascinazione per la morte, erano attratti dallo spiritualismo, dagli incantesimi, divinazione... le storie di Penny Dreadful, Jack The Ripper, Sweeney Todd, Dorian Gray. Quest'atmosfera sovrannaturale era molto diffusa e l'abbiamo voluta trasportare nell'album. Quando abbiamo dato ad Arthur (il grafico e direttore video della band NdR) le canzoni e i testi gli abbiamo solo detto "Fai quello che devi". Se vedi anche il resto dell'artwork è fantastico.

 

Tornando sulla line up della band, come abbiamo già detto, ci sono stati innumerevoli cambi durante la vostra carriera. Molte persone attribuiscono a questo la discontinuità a livello qualitativo dei vostri album. Cosa ne pensi di questa critica?

 

Io non credo sia così. Le persone si aspettano sempre che tutti gli album siano uguali, tutti si aspettano dagli Slayer "Reign in Blood 2" e dai Cradle si aspettano "Dusk... And Her Embrace 2". Noi abbiamo semplicemente fatto cose diverse, "Nymphetamine", "Thornography". Ci sono alcuni fan che li amano tutti, che amano il fatto che ogni album sia diverso rispetto al precedente, ma ci saranno sempre quelli che diranno "Oh no, questo disco è pessimo perchè non mi piace quella canzone". Paradossalmente "Thornography", il disco più discusso, è stato quello con le vendite migliori. Posso capire la frustrazione delle persone a volte, ma i Cradle Of Filth sono così, diversi. Penso che alla gente piacerà molto il prossimo album, penso che abbia tutti gli elementi che le persone si aspettano dai Cradle Of Filth. Ma di certo quando componiamo non pensiamo a cose tipo "dobbiamo fare così per piacere a questo tipo di persone", o cose simili, penso che sia solo un prodotto di ciò che è la band al momento, siamo molto solidi, stiamo andando d'accordo, mi sembra che sia tutto al posto giusto.

 

Facendo un paragone con i vostri primissimi anni, quando avevate iniziato a diffondere quel vostro sottogenere del black metal, qual è il vostro ruolo ora? Rimanere fedeli alla vostra musica o cercare di portare avanti un genere che sta vivendo un periodo di crisi?

 

Noi scriviamo musica per noi stessi, prima di tutto. Non possiamo accontentare tutti, non sono sicuro neanche del fatto che apparteniamo ad un genere specifico, ci sono elementi che appartengono a filoni diversi. L'unica cosa che cerchiamo di fare è scrivere canzoni che siano degne di essere fatte ascoltare alle persone che ci seguono. Quando scrivi è davvero difficile accontentare tutti, magari ci provi, ma non puoi sapere come finirà. Per il resto, non so se il black sia in crisi davvero in questo momento. Ci sono moltissime band underground, alcune guardano ancora al 1991, altre band, soprattutto americane, propongono qualcosa di più sperimentale. Penso che anche le band più grandi siano abbastanza ferme in questo momento. Non so se sia un vero e proprio momento di crisi o se sia solo un momento tranquillo in cui le band si stanno rimettendo al lavoro. Ma la scena resiste finchè ci sono delle band valide. Se niente si muove e tutto diventa stagnante, la gente si stanca. Qualcuno deve sperimentare e andare avanti ad un certo punto.

 

L'anno prossimo "Cruelty And The Beast", il disco che viene considerato il vostro capolavoro, compirà vent'anni. State pianificando qualcosa per questo avvenimento?

 

Sì, l'anno prossimo questo disco verrà ripubblicato, lo rimixeremo. Avevamo discusso di questa cosa con la nostra etichetta, Music For Nations, parlando del fatto che fosse opportuno aspettare l'anno del ventesimo anniversario per fare questa cosa. Abbiamo già mixato una canzone e gliel'abbiamo mandata, è piaciuta molto. Ovviamente dobbiamo assicurarci del fatto che suoni in modo più moderno, ma che non perda l'atmosfera perchè la componente più importante di quel disco. Il piano è questo.

 

Vi rivedremo in Italia per ben due date il 12 febbraio a Trezzo sull'Adda e il 13 a Bologna. Ultimissima domanda, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan e ai nostri lettori?

 

Certamente, grazie per continuare a supportarci, abbiamo un tour in programma come hai detto, la leg europea inizierà a gennaio. Siamo contentissimi ovviamente di tornare in Italia, amiamo suonare per il pubblico italiano. Quindi, a presto!

 




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