Shining (Niklas Kvarforth)
"VII: Född Förlorare", il settimo album degli svedesi Shining, è giunto finalmente sul mercato e non potevamo mancare l'occasione di scambiare due parole con la mente dietro all'intero progetto, il carismatico ed enigmatico Niklas Kvarforth. Musicista dalle doti fuori dal comune, capace di inventare un genere per poi evolverlo album dopo album, Niklas è certamente un personaggio che non lascia indifferenti, capace di esibizioni live a dir poco estreme e dalla personalità decisamente particolare, ma altrettanto abile a mantenere la band costantemente su livelli di eccellenza. Buona lettura.
Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 26/05/11

Ciao Niklas, benvenuto su SpazioRock, è un piacere poter parlare con te, tutto ok?

Ciao, tutto bene grazie. In questi giorni sono un po' stressato, ho un sacco di cose da fare, siamo a metà dei lavori per il nostro primo video ufficiale (dispobile a questo indirizzo, ndr), devo promuovere il nuovo album, il che significa tante interviste e cose del genere. Ma sto bene, molto bene, sono molto felice del nuovo contratto con la Spinefarm Records e finalmente possiamo pubblicare il nostro settimo album.

OK, a proposito di label. Avete pubblicato il vostro sesto album con la Osmose, ora vi siete legati alla Spinefarm e il disco uscirà in ritardo rispetto a quanto si è letto mesi fa. Puoi spiegarmi il motivo di questo cambio?

Il boss della Spinefarm è sempre stato molto interessato agli Shining, ci ha organizzato alcune date, ci ha sempre mostrato un grande supporto. Avevamo un contratto di due anni con la Osmose, ma le cose sono andate così... Per quanto riguarda l'enorme ritardo è da attribuire al produttore, che finalmente ha mixato l'album e ora e pronto per la pubblicazione.

Cominciamo a parlare del disco partendo dal titolo. Ora non so se la mia pronuncia svedese sia corretta, ma “Född Förlorare” in inglese significa “born loser”. Chi è il “perdente” a cui ti riferisci?

Potrebbe essere chiunque, non necessariamente io o altri riferimenti all'interno delle lyrics. Sì, i testi sono più personali rispetto al passato, ma è una cosa più universale, capisci? Probabilmente i “perdenti” potrebbero essere i ragazzi che comprano gli album degli Shining (risata. Ndr).

shining_intervista_2011_00Gli Shining si sono sempre evoluti album dopo album. Come inserisci questo nuovo lavoro all'interno dell'enorme evoluzione che avete compiuto?

Ho scritto questo disco quattro anni fa e credo che avrebbe potuto essere il naturale seguito di “V - Halmstad”, il nostro quinto album. Il sesto disco “VI - Klagopsalmer” l'abbiamo pubblicato al di fuori del contratto con la Osmose. A dire la verità non lo considero nemmeno un vero album degli Shining, è stato registrato in studio in appena due giorni. Quindi il nuovo album è la continuazione di “Halmstad”, il disco dove ho voluto portare tutto all'estremo, dalla violenza alle clean vocals. So che questo non è molto conveniente da dire ai giornalisti, ma è un po' più commerciale del disco precedente. Sono molto soddisfatto.

Beh questo non lo sapevo. Infatti una delle mie domande era riferita al fatto che non ho notato la solita evoluzione da “Klagospalmer”. Ho tutti gli album degli Shining e per la prima volta sono rimasto un po' interdetto. Ora che mi hai detto questo, tutto assume una dimensione diversa.

Bene, due risposte in una.

Ti avrei detto che in “Född Förlorare” c'era più un'evoluzione nell'approccio, molto più oscuro rispetto al lavoro precedente.

Sì, è quello che sto dicendo a tutti i giornalisti da due giorni. “Klagospalmer” è stato un esperimento, ci abbiamo lavorato solo due giorni... Anche se è presente ancora nel nostro catalogo. Abbiamo preso quella decisione perchè volevamo allontanarci dalle produzioni della Osmose, perchè ci avevano suggerito di continuare in una determinata direzione senza più evolverci, di rimanere in una scena stantìa. Certo, facendo così potevamo diventare molto più grandi insieme alla Osmose, ma non è nella filosofia degli Shining... Noi vogliamo produrre sempre dischi brillanti.

Cosa mi dici degli ospiti del disco? A me ad esempio è piaciuto molto l'intervento della popstar svedese Nordman in “Tillsammans Är Vi Allt”. Come li hai scelti?

Per quanto riguarda Nordman, lui ha lavorato molto con il nostro ex manager, che ha organizzato tanti eventi in Svezia. Non posso dire di essere un fan della sua musica, ma mi ha sempre incuriosito la sua voce e ho pensato che fosse molto adatta al brano. L'ho chiamato per proporgli la cosa e dopo un paio di settimane eravamo già al lavoro sul pezzo. A parte questo, Mike Amott (ex Carcass, Spiritual Beggars/Arch Enemy. Ndr) era di passaggio ad Halmstad ospite di un mio amico e ha accettato subito di fare un assolo per l'album. Per Erik (Danielsson. Ndr) dei Watain è stata una scelta naturale, è mio fratello e volevo che fosse coinvolto nel disco.

Devo dire che sono rimasto molto sorpreso nell'ascoltare una popstar in un disco degli Shining. Anche se questo riflette la tua mentalità aperta come musicista, è sempre bello potersi avvalere del talento di artisti anche di generi molto distanti. Questo probabilmente è lo scoglio più grande da superare per i primissimi fan degli Shining, ancora legati ai primi lavori. Credi che capiranno?

Lo spero. Come ho detto ad altri giornalisti, ho smesso di pensare alla scena black metal intorno al 1999/2000. Da allora ho cominciato ad ascoltare qualsiasi musica mi piacesse, ho cominciato a pensare che non puoi avere la mente chiusa se vuoi fare il musicista, devi poter trarre ispirazione da più fonti possibili.

Sinceramente io è da “IV – The Eerie Cold” che penso agli Shining come a una rock band ormai non più completamente black metal, o meglio black solo nello spirito, nelle emozioni che trasmettere...

Yeah. Le emozioni sono la cosa fondamentale... Io sono satanista, amo le atmosfere cupe e ho prodotto musica di conseguenza. Ma continuiamo a rimanere Shining ancora oggi, non ci interessa come, anche se ci capitasse di scrivere un pop album ci sarebbe comunque oscurità. Credo sia molto importante mantenere una certa continuità con tutto quello che abbiamo fatto in passato, non tradire mai il nostro amore per l'oscurità.

 

shining_intervista_2011_01
 

 

A mio modo di vedere tu, o voi in quanto Shining, siete stati molto intelligenti nello sviluppo della vostra carriera. Avete inventato un genere, il depressive black metal, coi primi dischi, ma avete avuto la bravura di allontanavi quando il depressive era diventato praticamente una moda all'interno della scena. Rimanendo sempre unici...

Grazie. C'è una cosa importante da dire a riguardo. L'idea del suicide o depressive black metal mi è venuta intorno al 1996 e il mio concept dietro questo genere era trasformare tutta la mia oppressione in una musica che fosse un'arma per gli ascoltatori, portare gli ascoltatori a ferire se stessi o addirittura portarli al suicidio. Ma tutte le depressive band che sono nate negli anni sono come un gruppo di teenager che non fanno altro che lamentarsi della propria vita, il che è completamente diverso da quello che io volevo da questo sottogenere. Per questo ho deciso di allontanarmi, di prendere le distanze... Sì ho creato un genere, ma che è stato completamente frainteso.

Ok, ma il Niklas della vita privata quanto è vicino, o lontano, al Niklas che possiamo ascoltare nei dischi o vedere dal vivo?

Io sono sempre me stesso. Certo quando mi esibisco sul palco porto alcuni “extra”... Capisci? Sono un artista che si esibisce... Come quando Alice Cooper che sale sul palco e diventa Alice Cooper. Sono sotto cura a causa dei miei problemi mentali, ma se non mi comportassi così non saremmo andati lontano come Shining, devi essere sempre onesto con te stesso. E questo va avanti ormai da sedici anni. D'altra parte cerco di vivere la mia vita, di vivere con mia moglie, probabilmente avere figli, ma allo stesso tempo non posso tradire la filosofia degli Shining, che è al 100% oscurità.

Beh ho assistito al vostro ultimo concerto a Milano (leggi qui il report) ed è stato pazzesco... Sangue, sigarette spente sul corpo... Sinceramente ho pensato che fossi completamente pazzo... Insomma una sensazione strana...

Lo capisco che è strano, ma è come deve essere. Come ti ho detto prima, se non fossi coerente totalmente con la mia musica non sarei durato sedici anni e specialmente ora che continuiamo a girare diversi Paesi in tournée... Ma questo non vuol dire che io debba spegnermi sigarette addosso, tagliarmi con lamette o pezzi di vetro in ogni concerto, è una cosa devo sentire... Non è mai una cosa pianificata del tipo: “Ok, stasera mi taglio”. Mai, non lo è mai stato. È qualcosa che viene dal cuore e le cose che vengono dal cuore possono essere bellissime, tragiche oppure cruente.

shining_intervista_2011_03Niklas ora ho una curiosità da chiederti: prima della pubblicazione del quinto disco, “Halmstad”, girava una notizia che tu fossi morto e che prima di lasciarci avresti nominato un tuo successore. Ovviamente ero tutte cazzate, ma ti chiedo: perché?

Ho dovuto portare dei cambiamenti nella mia vita, la gente si è confusa e credeva che fossi morto. Mi recai in Norvegia senza parlarne con nessuno e così mi venne la brillante idea di fottermene della band... Proprio così, pensai proprio di fottermene... Bye Bye... Fin quando una sera mi rifaccio vivo sul palco... I membri della mia band era davvero molto arrabbiati. C'è stato un periodo in cui facevo uso di droghe, in particolare di anfetamine... Ero totalmente rincoglionito. A volte mi piace prendermi gioco delle persone. Non credevo che potesse essere una cosa molto importante, ma per la mia band lo è stato.

A questo punto ho un'altra curiosità... Non voglio mentirti, prima di comprare “IV – The Eerie Cold” l'ho scaricato per poterlo sentire in anteprima e la prima canzone iniziava con un tuo discorso sul music business, dove sostanzialmente non facevi altro che a mandare a quel paese una serie di persone. Quando ho comprato l'album invece, con mio rammarico, ho appurato che quella parte è stata tagliata. Come mai?

No no... è stata una cosa decisa dalla Avantagarde Music. Potevano scegliere se pubblicare il disco col discorso o senza. Hanno deciso di toglierlo perchè Roberto (Mammarella, fondatore della label. Ndr) credeva che fosse un suicidio commerciale; ma al momento abbiamo ripubblicato il disco con la Peaceville e in quella versione il discorso c'è. Credo sia una cosa giusta, è qualcosa che andava fatto, perchè quel discorso era come una manifesto di quello che erano gli Shining a quel tempo e prendere le distanze da tutte le band suicide che ci hanno seguito e che avevano frainteso la mia idea.

Ok Niklas, siamo arrivati alla fine. Ti ringrazio per il tuo tempo. Lascio a te la chiusura.

OK. Nei primi giorni di settembre, il 2 e il 3, verremo in Italia per due concerti, uno a Roma e l'altro a Milano. Al momento stiamo registrando un doppio live album, suoneremo per due ore e presenteremo canzoni che non suoniamo da anni e alcune che non abbiamo mai suonato dal vivo. A tutti i fan italiani dico di venire a queste grandi celebrazioni della morte... Fate in modo di esserci.




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