Ad Infinitum
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Ad Infinitum – Abyss

Chi ama le sonorità symphonic metal si sarà certamente imbattuto, anche in maniera involontaria, negli Ad Infinitum. Il gruppo svizzero-tedesco, nato inizialmente come progetto solista della talentuosa cantante svizzera Melissa Bonny e poi successivamente concretizzatosi come band vera e propria, è attivo dal 2018 e ha avuto una proficua attività discografica, con ben tre album di inediti dal 2020 sino ad oggi. Oltre a ciò, Melissa e compagni hanno avuto la possibilità di suonare spesso in supporto a tour importanti, facendosi piano piano conoscere dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Basti pensare che a breve, saranno di supporto prima al tour europeo dei Kamelot, e successivamente, nei primi mesi del 2025 accompagneranno sempre nel vecchio continente gli Eluveitie. È normale che quando il proprio nome comincia a girare in maniera costante, si ha la possibilità di costruire più concretamente il proprio futuro ed il proprio successo. Questo però deve crescere in parallelo con una proposta musicale di qualità ed accattivante e sino ad ora gli Ad Infinitum hanno proposto un metal moderno, in bilico tra rock, symphonic metal e pop. Un prodotto di buona fattura, seppur abbastanza canonico, ma comunque ponendo delle buone basi per il proprio futuro. Ecco perché “Abyss”, quarto album del gruppo, può diventare una sorta di spartiacque per la band, permettendo quel salto di qualità ancora non concretizzatosi sinora, passaggio fondamentale, specie in un ambito come il loro, dove vi è il concreto rischio di perdersi nell’anonimato.

L’album si apre con “My Halo”, un brano in bilico tra metal e pop rock, dal piglio moderno e dall’attitudine decisamente elegante. Di stampo più heavy è la successiva “Follow me Down”, che risulta comunque abbastanza varia grazie ad un cantato prettamente melodico e ad alcuni cambi di ritmo. Una delle peculiarità degli Ad Infinitum, è sicuramente la versatilità di Bonny, che racchiude in sé due anime ben distinte, capace di passare da un timbro dolce e delicato ad un growl aggressivo, potente e di pregevole fattura. Un aspetto, questo, che porta spesso all’interno dei brani quel contrasto ormai classico presente nel symphonic metal: il fatto che sia direttamente lei ad effettuare il passaggio vocale e di atmosfere rimane certamente un valore aggiunto alla band e certifica senza dubbio il talento di una cantante che ha in quello e nella propria presenza scenica dei decisi punti di forza. Ritroviamo questo aspetto in brani come “Outer Space”, “Parasite” e nella convincente “Aftermath”. Non mancano i passaggi più melodici e lenti, come nella semi-ballad “Euphoria”, o ricerche di un sound molto moderno, come avviene nel secondo singolo “Surrender”, che vira su atmosfere pop elettroniche. Riff heavy e voce pulita caratterizzano l’ottima “The One You’ll Hold On To”, mentre la conclusiva “Dead End” riprende l’aggressività del cantato growl per un brano dalla spinta sezione ritmica.

“Abyss” è sicuramente un passo avanti da parte degli Ad Infinitum nella loro giovane carriera, virando ancora di più verso un sound moderno, catchy e di primo impatto. Sonorità che talvolta ricordano un incrocio tra gli Amaranthe e gli Arch Enemy, per questo intreccio tra melodia, tastiere e growl aggressivi. Forse manca ancora qualcosa a livello di songwriting e di proposta musicale: abbiamo tra le mani un album certamente ben suonato ed prodotto, che a tratti pecca un po’ di originalità e personalità, caratteristiche fondamentali per non risultare “uno tra tanti”. Molte band in questi ultimi anni sono riuscite a compiere un deciso salto di qualità e gli Ad Infinitum, con questo ulteriore tassello, lavorano per raggiungerlo. 

Tracklist

01. My Halo
02. Follow me Down
03. Outer Space
04. Aftermath
05. Euphoria
06. Surrender
07. Anthem for the Broken
08. The one you’ll hold on to
09. Parasite
10. Dead End

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