Questa formazione post-rock proveniente dalla Brianza si è avvalso della recente collaborazione con Antigony Records - etichetta che sta puntando e virando sempre di più verso questi territori musicali - per pubblicare il primo full length dal titolo "Formalismi". Otto i brani presenti in scaletta, con una caratteristica che risalta solamente dopo le prime tracce: sono tutti esclusivamente strumentali e senza parti vocali come, invece, sarebbe lecito attendersi dal genere in questione. Durante tutto l'ascolto dell'album si alternanto schitarrate estreme a passaggi più cadenzati, atmosferici e, quindi, dai ritmi più controllati. Questo continuo tira e molla prosegue dalla prima all'ultima canzone e ne rappresenta, altresì, la caratteristica principale nonché il vero tratto distintivo. Nonostante sia il primo lavoro sulla lunga distanza, già dalla song di apertura si percepisce il potenziale di questa formazione, davvero a suo agio tra passaggi più intensi e parti più leggeri come in " ¯\_(ツ)_/¯ " (si, è il titolo di un brano se ve lo state chiedendo) e nella parte iniziale di "Trattore". In "Purovska" invece esce fuori la parte più aggressiva e annebbiata, come se fosse un richiamo alla loro terra di origine. Particolare anche la scelta della cover, non proprio affini con il genere proposto.
C'è del talento in questo gruppo, e questo va detto a gran voce. Decidere di realizzare un album interamente strumentale, in un genere che sembra aver esaurito le idee come il post rock, è un atto di coraggio che vale la pena valutare in quanto tale e che, proprio per questo, merita di essere supportato. Bene ha fatto, dunque, l'Antigony Records a puntare su di loro. Se non altro rappresentano una novità o, comunque, una mosca bianca all'interno di uno sciame tutto nero. Fan di Explosions In The Sky, Mogwai e affini fatevi sotto.